
Il sussurro di un gioiello che racconta di luoghi lontani
Proprio come la seta, che attraversava mari e deserti, questa collezione nasce dal viaggio e dallo scambio culturale. Ispirata agli incontri fra Oriente e Occidente intessuti lungo la Via della seta, Silken Code raccoglie simboli, forme e texture che parlano un linguaggio condiviso, profondo e senza tempo.
I gioielli emergono come frammenti di un viaggio millenario: filigrane che evocano le grate intagliate della Persia, bagliori dorati che ricordano le sabbie calde di Kashgar, e forme leggere come la seta tessuta nei telai antichi di Suzhou, che ondeggiano come un foulard al vento.
Le perle, delicate e luminose, ci sussurrano storie di traversate mediterranee; i rossi profondi si fondono con il mistero delle valli di Samarcanda, mentre le pietre più intense sembrano conservare l’energia gelida dei monti Altai, o la forza esuberante delle foreste del Mekong.
Ogni gioiello di Silken Code, la nuova collezione di Salvatore Plata per questo 2025/26, cattura una scintilla di quei paesaggi lontani.
Quando questa eredità millenaria raggiunse il Mediterraneo più occidentale, non incontrò solo una destinazione, ma uno specchio in cui riflettersi. È proprio a Valencia, città luminosa, porto fra culture con una tradizione legata alla seta, che Salvatore Plata trasforma questa eredità millenaria in una proposta contemporanea, elegante e ricca di sfumature.
Silken Code non è solo una collezione: è una mappa invisibile in cui ogni gioiello conserva qualcosa del tragitto, dell’incrocio di sguardi, del segreto condiviso fra culture. Una collezione corale, piena di contrasti, simboli e bellezza. Un omaggio a questa rete sottile di influenze che, da Xi’an fino al Levante, ha reso la gioielleria un codice intimo e silenzioso fra civiltà.